P. Graglia (Hrsg.): «Empirico» e «Pantagruel»

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Titel
«Empirico» e «Pantagruel». Per un’Europa diversa. Carteggio 1943-1945


Autor(en)
Rossi, Ernesto; Spinelli, Altiero
Herausgeber
Graglia, Piero S.
Erschienen
Milano 2012: Franco Angeli
Anzahl Seiten
336 S.
Preis
URL
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Sonia Castro

Il volume curato da Piero Graglia contiene la trascrizione del carteggio intercorso tra Altiero Spinelli (1907-1986) ed Ernesto Rossi (1897-1967) durante gli anni della seconda guerra mondiale, e in particolare quelli della Resistenza, periodo in cui i due antifascisti, residenti in Svizzera, promossero la battaglia per la federazione europea.

Il curatore del carteggio è un profondo conoscitore della tematica e da lungo tempo è impegnato in questo filone di ricerca. Come spiega nell’introduzione dell’opera, la trascrizione dei documenti è stata ultimata nel 1997 ma fino ad ora, complici il mutato clima politico italiano e la progressiva riduzione delle risorse economiche destinate alla ricerca, il carteggio è rimasto in attesa di una sua collocazione editoriale. La collana nella quale è ora apparso, “Testimoni della libertà”, è quella promossa dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, che nell’ambito di un concorso bandito annualmente ha scelto di finanziarne la pubblicazione.

Ernesto Rossi, «Empirico», crebbe e si formò a Firenze, dove nel 1919 entrò in contatto con Gaetano Salvemini, a cui rimase legato per tutta la vita da un sentimento di profonda amicizia e sintonia intellettuale. Laureatosi nel 1920 con una tesi in Giurisprudenza, Rossi fu presto introdotto da Salvemini nel “Circolo di cultura” da lui fondato a Firenze, al quale collaboravano giovani come Carlo e Nello Rosselli. Dopo la sua chiusura, imposta dal fascismo nel 1925, il gruppo si distinse per la pubblicazione del foglio antifascista «Non Mollare», che fu intercettato dalla polizia costringendo Rossi a rifugiarsi in Francia. Tornato subito dopo nella penisola, si trasferì a Bergamo in seguito all’assegnazione di una cattedra di insegnamento in quella città, dove rimase fino al suo arresto, nell’ottobre del 1930, per aver partecipato ad attività antifasciste promosse da Giustizia e Libertà, che lui stesso aveva fondato su impulso di Salvemini nel 1929 con Carlo e Nello Rosselli e altri antifascisti. Dal 1939 fino al 1943 Rossi fu trasferito al confino sull’isola di Ventotene.

Sotto lo pseudonimo del fantasioso personaggio di Rabelais si celava invece Altiero Spinelli, di dieci anni più giovane di Rossi, anch’egli giurista di formazione, cresciuto nell’ambiente romano.

Iscrittosi al Partito comunista nel 1924, nel 1927 fu arrestato a Milano, dove nel frattempo si sera trasferito, e dal 1937 fu confinato prima a Ponza e poi a Ventotene, dove rimase fino all’agosto del 1943.

Il carteggio comprende 106 lettere, da quella che Spinelli scrisse all’amico il 3 agosto 1943 – l’unica dal confino di Ventotene – a quella del 7 aprile 1945, l’ultima ricevuta da Rossi prima della liberazione italiana dal nazifascismo. Esse provengono principalmente dagli archivi personali dei due intellettuali: il fondo Altiero Spinelli e il fondo Ernesto Rossi, conservati presso gli archivi storici dell’Unione Europea a Firenze e in altri archivi in misura minore. Completano idealmente il dialogo tra i due alcune lettere di altri autori, come Leo Valiani, Ursula Hirschmann, Aldo Garosci e Manlio Rossi Doria, che ebbero con loro relazioni di amicizia e collaborazione.

La ratio evidente del carteggio, come evidenzia il curatore, è l’organizzazione dell’azione federalista internazionale in Svizzera, nel tentativo di dar vita a una Zimmerwald federalista, che attirasse l’attenzione internazionale sul problema dell’unificazione federale dell’Europa occidentale. Il corpus delle lettere, scandito dai movimenti di Spinelli – rientrato in Italia nel settembre del 1944, passato in Francia dal successivo mese di dicembre – documenta la laboriosa ricerca di collaboratori fidati e interessati a promuovere il progetto della federazione europea. Il risultato più clamoroso di tale impegno fu infatti l’organizzazione delle note riunioni di Ginevra della primavera del 1944, in cui fu redatta la Dichiarazione federalista internazionale dei movimenti di resistenza.

Durante il soggiorno forzato a Ventotene, nel giugno 1941, Spinelli e Rossi, aiutati da Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann (che poi sposerà Spinelli) avevano infatti scritto il documento base del futuro federalismo europeo, il Manifesto per un’Europa Libera e Unita, meglio conosciuto come Manifesto di Ventotene (ripubblicato nel 2011 da RCS quotidiani, con una prefazione di Tommaso Padoa Schioppa e un saggio di Lucio Levi). Il testo era riuscito a circolare clandestinamente fra la resistenza italiana fino a quando era stato adottato come programma del Movimento Federalista Europeo, che Spinelli e Rossi avevano fondato a Milano il 28 agosto 1943. Oltre a Rossi e Spinelli erano presenti tra gli altri Alberto Damiani, Vittorio Foa, Leone Ginzburg, Manlio Rossi Doria e Mario Alberto Rollier, che aveva messo a disposizione la propria casa per la riunione.

Accanto all’azione federalista, nel territorio elvetico Rossi e Spinelli si impegnarono per creare la rete organizzativa necessaria al Partito d’Azione, fondato clandestinamente nel giugno del 1942 e al quale entrambi avevano aderito, per competere con le altre forze politiche una volta finita la guerra e instaurata la democrazia in Italia.

Il carteggio si pone in linea di continuità con una serie di iniziative messe in atto in questi anni anche nell’ambito del comitato nazionale per le celebrazioni del centesimo anniversario della nascita di Altiero Spinelli (cfr. www.altierospinelli.it). Sono da ricordare le edizioni dei carteggi tra Rossi e Gaetano Salvemini (a cura di Mimmo Franzinelli, Torino 2004), dell’epistolario di Rossi (a cura di M. Franzinelli, Laterza 2007) e i saggi su Rossi di Antonella Braga, Simonetta Michelotti e M. Franzinelli.

Di Altiero Spinelli si è invece occupato esaustivamente Piero Graglia, che ne ha curato gli scritti (Machiavelli nel XX secolo, Bologna 1993; La rivoluzione federalista, Bologna 1996; Europa Terza Forza, Bologna 2000) e la biografia (Altiero Spinelli, Bologna 2008). Completerà il panorama degli studi sui due antifascisti e in particolare sulla loro attività federalista la prossima pubblicazione degli atti di un convegno organizzato presso l’Università di Pavia nel 2008, incentrato sull’attività federalista condotta da Spinelli nel territorio elvetico durante i mesi della Resistenza (Altiero Spinelli, il federalismo europeo e la resistenza).

La lunga gestazione del carteggio è probabilmente all’origine del mancato o del non sempre puntuale aggiornamento della bibliografia, e tuttavia non giustifica talune vistose lacune riguardanti gli studi apparsi nel frattempo in Svizzera, non soltanto nei contesti francofono o germanofono, ma anche nella Svizzera italiana.

Ciononostante l’opera risulta meritoria per aver dissepolto dagli archivi un capitolo importante della storia europea contemporanea, in un momento in cui l’europeismo e il federalismo, apparentemente sconfitti sul piano dell’evoluzione storica – che ha prediletto la strada funzionalista nella costruzione dell’Unione europea – appare ancora come l’unica alternativa in grado di evitare un’inversione di marcia nel processo di integrazione europea.

Zitierweise:
Sonia Castro: Recensione di: Ernesto Rossi e Altiero Spinelli: «Empirico» e «Pantagruel». Per un’Europa diversa. Carteggio 1943-1945, a cura di Piero S. Graglia, Milano, Franco Angeli, 2012. Prima pubblicazione in: Archivio Storico Ticinese, Vol. 152, pagine 333-333.

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