H. Schlange-Schöningen: Die römische Gesellschaft bei Galen

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Titel
Die römische Gesellschaft bei Galen. Biographie und Sozialgeschichte


Autor(en)
Schlange-Schöningen, Heinrich
Reihe
Untersuchungen zur antiken Literatur und Geschichte 65
Erschienen
Berlin 2003: de Gruyter
Anzahl Seiten
XX, 373 S.
Preis
€ 98,00
Rezensiert für H-Soz-Kult von
Leandro Polverini, Dipartimento di Studi sul mondo antico, Università degli Studi Roma Tre

L'imponente volume di Heinrich Schlange-Schöningen, redazione definitiva di una Habilitationsschrift presentata nel giugno 2001 al Fachbereich Geschichts- und Kulturwissenschaften della Freie Universität Berlin, "zielt auf eine sozialhistorische Auswertung der Schriften Galens unter Berücksichtigung der besonderen Perspektive, die sich aus Galens Herkunft und Laufbahn sowie der Motivation seiner Schriften ergibt" (p. V). Il titolo del volume ("Die römische Gesellschaft bei Galen") trova, dunque, appropriata specificazione contenutistica e metodologica nel sottotitolo ("Biographie und Sozialgeschichte"), che suggerisce una duplice prospettiva di lettura e di valutazione.

La prospettiva biografica si riconosce soprattutto nella successione di capitoli, che del volume costituiscono il nucleo centrale: "IV. Galens Jugend und Ausbildung", "V. Gladiatorenarzt in Pergamon", "VI. Galens erster Aufenthalt in Rom" e "VII. Galens zweiter Aufenthalt in Rom". Il capitolo IV affronta con sistematica acribia i problemi, innanzitutto cronologici, riguardanti la nascita di Galeno a Pergamo (nel 129 d. C.), la sua formazione giovanile nella città natale (fino alla morte del padre, nel 148/149) e gli studi di medicina a Smirne, Corinto ed Alessandria (fino al 157). Nel capitolo V, dedicato ai successivi anni 157-161 trascorsi da Galeno a Pergamo come medico dei gladiatori, i problemi biografici (inizio, durata, natura di tale attività) confluiscono, oltre che nella storia locale di Pergamo, in più generali problemi storici (diffusione degli spettacoli di gladiatori nell'Oriente greco) ed etico-sanitari (critica di Galeno contro l'eccesso di attività fisica). Quanto ai capitoli VI e VII, dedicati ai due soggiorni di Galeno a Roma (negli anni 162-166 e, poi, dal 169), si capisce che in essi la sua biografia finisca quasi per identificarsi con la più vistosa, ma non esclusiva, pratica medica a favore di illustri esponenti dell'aristocrazia romana e di tre imperatori: Marco Aurelio, Commodo e Settimio Severo (dei quali Galeno fu archiatrós: protomedico o medico di corte).1

La prospettiva storico-sociale è, invece, preminente nei capitoli "III. Galens Familie", "VIII. Galen über Asklepios, Juden und Christen" e "IX. Galen über die Sklaven". Il capitolo III presenta un'esauriente analisi dei problemi relativi alla posizione sociale della famiglia di Galeno, all'attività del padre, allo stato giuridico di Galeno; ma la domanda che costituisce il titolo della terza sezione del capitolo ("Galen ein römischer Bürger?") non trova risposta nella documentazione, anche per il (curioso, sembra a noi) "Desinteresse Galens [...], sich zu Fragen dieser Art selbst zu äußern" (p. 60). Ai due aspetti in diverso modo fondamentali della società antica, religione e schiavitù, sono dedicati i capitoli VIII e IX, che illustrano la posizione di Galeno nei confronti della religione (pagana, ebraica, cristiana)2 e della schiavitù (come fenomeno sociale, economico e ideologico). L'importanza, nel volume di Schlange-Schöningen, della prospettiva più propriamente storico-sociale trova conferma e sistemazione nei due capitoli che, dei tre sommariamente presentati, costituiscono per così dire la cornice: il "II. Sozialgeschichtliche Forschungen zu Galen" (eccellente capitolo di storia degli studi, in funzione degli studi) e il "X. Zusammenfassung: Galen und die Gesellschaft der Römischen Kaiserzeit" (la lettura di un libro caratterizzato dalla rigorosa, esaustiva analiticità dell'indagine dovrebbe, forse, cominciare da questa limpida sintesi conclusiva dei suoi risultati).

Il capitolo conclusivo mette anche in evidenza, se mai ce ne fosse stato bisogno, che le due prospettive (biografica e storico-sociale) di una lettura articolata del volume di Schlange-Schöningen si intersecano, in realtà (e in modo caratteristico), lungo tutto il volume, contribuendo alla robusta densità e al molteplice interesse della trattazione. Poiché a questa, è da credere, gli studiosi ricorreranno perlopiù in funzione di specifici problemi storici, costituiscono parte essenziale del volume gli indispensabili strumenti del suo uso scientifico: con l'efficace articolazione dei singoli capitoli e quasi 50 pagine di bibliografia (XI. Literatur), una cospicua serie di indici (XII. Indices. 1. Namen, Orte und Sachen; 2. Stellen: Galen; 3. Stellen: weitere literarische Quellen). In particolare, l'indice dei luoghi di Galeno citati (e discussi) occupa più di 12 colonne fitte e si riferisce a ben 63 delle 80 opere di Galeno elencate - con l'indicazione delle edizioni generali e speciali - nel prezioso "Abkürzungsverzeichnis für die Werke Galens" (p. XI-XVI).3

Nel quadro del profondo rinnovamento degli studi di storia della medicina antica in corso ormai da alcuni decenni, Schlange-Schöningen ha dunque fornito uno strumento indispensabile per chiunque si occupi, in qualsiasi direzione di studio, di Galeno e della sua immensa opera. Tanto più s'impone la rilevazione del carattere essenzialmente storico del libro in esame, per il quale non sarebbe stato forse improprio il sottotitolo "Il Corpus Galenicum come fonte storica"! Come fonte, si capisce, in ordine alla storia in senso stretto,4 fra i poli estremi, ma intrinsecamente connessi (si è visto) della storia biografica e della storia sociale: se anche, infatti, "eine gegenseitige Beleuchtung von Biographie und Sozialgeschichte nicht immer zu erreichen ist, erscheint eine Betrachtung Galens, die diese beiden Aspekte zu verbinden sucht, gleichwohl als sinnvoll: Was aus Galens Leben bzw. aus seinen eigenen Zeugnissen für die römische Sozialgeschichte zu gewinnen ist, steht zumeist in einem biographischen Kontext" (p. 7). Al Leitfaden biografico della monografia di Schlange-Schöningen ha, del resto, concorso lo stesso Galeno, notoriamente propenso all'autobiografia (soprattutto nello scritto "De locis affectis") e all'autobibliografia (in due specifici scritti: "De libris propriis" e "De ordine librorum suorum").

Il rapporto dialettico fra biografia e storia sociale si risolve, peraltro, nella subordinazione funzionale della biografia alla storia sociale.5 In concreto: "Als Angehöriger der Munizipalaristokratie von Pergamon, der seinen Aufstieg nicht durch politische Leistungen, sondern durch wissenschaftliche Werke und medizinische 'Dienstleistungen' erreichte, dabei aber das eigene ärtzliche Handeln als Ausdruck der Euergesie darzustellen versuchte, ist Galen eine Gestalt der römischen Gesellschaft, an der manche ihrer Wertvorstellungen und Strukturen in besonderer Weise beleuchtet werden können" (p. 14). Proprio perché Galeno (quale viene proposto in chiusura della Einleitung) è "eine Gestalt der römischen Gesellschaft", si capisce che l'esercizio teorico e pratico della medicina possa essere riconosciuto (o interpretato) come la sua personale via di affermazione e ascesa sociale: "Es sind die vielen Äußerungen in eigener Sache [...], die Galen zu einem bemerkenswerten Zeugen der Antoninischen Gesellschaft machen. Dabei hat der Munizipalaristokrat Galen, der als Gelehrter seinen Zeitgenossen mit Philosophie und Medizin das für eine gelungene Lebensführung entscheidende Wissen vermitteln will und damit eine Position neben (wenn nicht sogar über) den oberen Rängen der römischen Gesellschaft beansprucht, eine seinem Sozialstatus und seinem Selbstverständnis entsprechende Perspektive" (p. 305s.).

Insomma: "Seine (Galens) Informationen lassen sich zu keinem vollständigen Bild zusammenfügen, aber doch als bedeutende Materialergänzung für die Römische Sozialgeschichte heranziehen" (p. 306). Le parole che chiudono la Zusammenfassung costituiscono un'efficace formula conclusiva del volume in esame. Ottimo medico e per ciò stesso filosofo (è la tesi del suo scritto "Quod optimus medicus sit etiam philosophus"), Galeno è anche un personaggio emblematico della società dell'impero romano al suo apogeo. Se degli scritti da lui dedicati alla medicina e alla filosofia era già stato riconosciuto il notevole apporto documentario alla storia sociale, è gran merito di Schlange-Schöningen di aver sfruttato a fondo e valorizzato appieno le potenzialità di tale apporto con un lavoro di straordinaria dottrina e cultura, di esemplare finezza di analisi. Piace chiudere con questo giudizio d'assieme la presentazione necessariamente sommaria del volume.

Anmerkungen:
1 Della biografia di Galeno successiva alla morte di Marco Aurelio si sa poco; è incerta anche la durata della sua vita: 70 anni (fino, dunque, al 199/200) attesta la Suda, 87 anni ("bis ca. 216 n. Chr. ") argomenta bene Nutton, Vivian, Art. Galenos, in: DNP 4 (1998), c. 748-756, in particolare 748 e spec. 749. E vd. ora (sulla vita, la carriera, le idee di Galeno) Nutton, Vivian, Ancient Medicine, London 2004, p. 216-229.
2 Si rileva quanto riguarda la notevole obiettività ("bemerkenswerte Unvoreingenommenheit": p. 7) dei giudizi di Galeno su Cristiani ed Ebrei.
3 Le 80 opere elencate nell'Abkürzungsverzeichnis rappresentano, a loro volta, meno della metà delle circa 170 che costituiscono l'immenso Corpus Galenicum conservato: vd. il catalogo di Kollesch, Jutta; Nickel, Diethard, Bibliographia Galeniana. Die Beiträge des 20. Jahrhunderts zur Galenforschung, in: ANRW II 37.2 (1994), p. 1351-1420, in particolare 1384-1420.
4 Ma anche per quanto riguarda la storia della medicina, e la medicina!, è singolare la finezza di comprensione degli scritti di Galeno che Schlange-Schöningen rivela ad ogni passo. Illumina, al riguardo, la dedica del libro che chiude il Vorwort (p. VI).
5 In effetti, "der Schwerpunkt dieser Arbeit liegt auf der Sozialgeschichte" (p. 302). La precisazione che segue ("doch ist die Grenze gegenüber der Kultur-, Mentalitäts- und Wirtschaftsgeschichte nicht immer deutlich zu ziehen") ha, ovviamente, una portata metodologica generale.

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