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Neuere Geschichte

A. Bianda: Serge Libiszewski

 

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Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, Nr. 149, 2011, S. 132. <http://hsozkult.geschichte.hu-berlin.de/infoclio/id=17576>
Titel:Serge Libiszewski
Herausgeber:Bianda, Alberto; Ossanna Cavadini, Nicoletta
Ort:Mendrizio
Verlag:Gabriele Capelli Editore
Jahr:
ISBN:8887469717
Umfang/Preis:275 S.

Rezensiert für infoclio.ch und H-Soz-Kult von:
Vera Segre
E-Mail: </>

Il catalogo della mostra, tenuta al m.a.x. museo di Chiasso, offre una documentazione assai ricca e articolata, in gran parte tratta dall’archivio privato e inedito dell’artista, sulla vita e sull’attività professionale, quasi quarantennale del fotografo svizzero Sergio Libiszewski, detto Libis, di origine polacche, formatosi a Zurigo e artefice di alcune fra le piú significative campagne pubblicitarie realizzate a Milano negli anni del dopoguerra e della ripresa economica. Tutti i testi sono riportati sia in italiano che in tedesco, in modo da offrire la documentazione, raccolta e vagliata da Alberto Bianda, già allievo a Lugano di Libis, a un ampio pubblico, svizzero e italiano.

La figura stessa di Libis realizza in se stessa idealmente l’incontro fecondo fra gli aspetti piú positivamente creativi delle due culture, con la sua formazione compiuta alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, i primi anni di lavoro presso la ditta zurighese Heiniger e Müller-Brockmann, per poi approdare a Milano, dove avrà fra i suoi committenti anzitutto La Rinascente, ma anche ditte del calibro di Pirelli, Olivetti, Kartell, Alessi, Prénatal, Sambonet e via discorrendo. Personaggio-chiave nel determinare il trasferimento di Libis a Milano è Max Huber, e qui si coglie l’importante legame con la sede in cui si è realizzata la prima grande mostra dedicata a Libis, il m.a.x. Museo, costruito a Chiasso proprio in memoria del famoso grafico svizzero, che svolse la maggior parte della sua attività in Italia e in particolare a Milano.

Il catalogo pubblica un numero elevato di fotografie di Libis, riprodotte in dimensioni generose e impaginate con cura, sempre contestualizzate e corredate di commenti a piú voci, rappresentative di ogni fase di produzione dell’artista, precedute da una serie di saggi. Qui la fotografia di Libis viene per la prima volta inserita in una prospettiva storica, in grado di valorizzare il suo ruolo di innovatore e precursore, nonché analizzata formalmente, in modo da metterne in luce l’originalità, il rigore tecnico, ma anche il peculiare e sottile umorismo. Degne di nota, oltre alle pionieristiche e originalissime campagne pubblicitarie, le serie di ritratti dedicate rispettivamente alle famiglie storiche di produttori italiani di vini e agli artisti svizzeri dimenticati (su commissione della rivista «Du»), realizzati con grande sensibilità, oltreché impeccabile maestria tecnica. Interessanti aspetti biografici e la linearità del percorso dell’artista emergono poi dall’approfondita intervista raccolta e pubblicata da Nicoletta Ossanna Cavadini.

Zitierweise Vera Segre: Rezension zu: Serge Libiszewski, a cura di Alberto Bianda, Nicoletta Ossanna Cavadini, Mendrisio, Gabriele Capelli Editore, 2010. Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, Nr. 149, 2011, S. 132. <http://hsozkult.geschichte.hu-berlin.de/infoclio/id=17576>
 
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