S. Bozzola: Tra un’ora la nostra sorte

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Titel
Tra un’ora la nostra sorte. Le lettere dei condannati morte e dei deportati della Resistenza


Autor(en)
Bozzola, Sergio
Erschienen
Rom 2013: Carocci
Anzahl Seiten
174 S.
Preis
URL
Rezensiert für infoclio.ch und H-Soz-Kult von:
Sandro Bianconi

Questo studio si segnala per la sua novità stimolante ed originale rispetto ad altri lavori sullo stesso tema e gli stessi documenti. Sono le lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana pubblicate da Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli nel 1952 presso Einaudi, un volume che ha conosciuto molte riedizioni fino al 2009. Bozzola si distanzia esplicitamente dagli approcci sia storiografici di carattere esclusivamente tematico sia linguistici esclusivamente grammaticali, perché parziali e dunque inadeguati rispetto a una realtà umana e testuale condizionata da stati emotivi e psichici estremi sperimentati da persone consapevoli della propria fine imminente. Lo studio di Bozzola poggia su un’analisi il cui tratto centrale e qualificante è la dimensione umana: come intensa, sincera partecipazione al destino dei condannati a morte; come scelta metodologica per arrivare a mettere a fuoco nel modo più approfondito ed esauriente il rapporto che lega significante e significati. Questi testi e i loro autori tornano a vivere attraverso la descrizione della forma della scrittura: si tratta in maggioranza di giovani partigiani “senza lettere” con una formazione scolastica minima e una competenza linguistica assai limitata. Ma essa riesce a comunicare compiutamente ai propri cari l’accumulo dei pensieri e dei sentimenti estremi prima della fucilazione. Gli scritti sono dunque la testimonianza di vissuti concreti e drammatici, non c’è spazio per l’immaginazione: sono documenti forti ed essenziali che escludono qualsiasi tentazione letteraria o preoccupazione stilistica. È un esempio convincente, come dice l’autore, di “storiografia soggettiva”: le lettere sono una pluralità di singole voci e di individui, “oggetti storici” e non soggetti storiografici.

Per realizzare il suo progetto l’autore, dopo aver proposto la lettura di due tra i più alti e drammatici documenti della raccolta, segue un ricco percorso di analisi che prende avvio dagli aspetti materiali, la carta, i fogli, i ritagli, i supporti di fortuna; passa poi all’esame della impaginazione degli scritti, degli spazi bianchi e dei segnali grafici ed ortografici, dei luoghi topici del genere epistolare, le aperture e i congedi. Un’attenzione particolare è dedicata all’analisi della dimensione retorica e testuale, con i fenomeni della ripetizione, della forzata brevità del testo e conseguenti aspetti sintattici, quali la paratassi e la frase nominale. Peculiare delle lettere è la testualità fluida, caotica, ridondante, che non ubbidisce alle regole formali della lingua colta. Nascono invece una retorica e una testualità diverse, né progettate né letterarie, espressione diretta e necessaria della tensione acuta e dell’intensa emozione dello scrivente in attesa della fucilazione. Chiude lo studio l’ampio capitolo “Parole e temi”, nel quale l’autore esamina le modalità che sottendono la rappresentazione del motivo dominante della morte: le parole del morire; la rivendicazione dei valori dell’antifascismo e della lotta armata partigiana; la condizione del condannato, la sua serenità, forza d’animo e dignità, nell’imminenza dell’esecuzione: come scrive Pietro Vittone il 19 marzo 1945 ai genitori, «queste ultime notizie per dirvi che sarò fucilato».

Zitierweise:
Sandro Bianconi: Recensione di: Sergio Bozzola: Tra un’ora la nostra sorte. Le lettere dei condannati morte e dei deportati della Resistenza, Roma, Carocci, 2013. Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, Vol. 155, pagine 167.

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Archivio Storico Ticinese, Vol. 155, pagine 167.

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